Area lavoro
La cooperativa
La Cooperativa Punto D’Incontro è stata fondata nel 1984 da un gruppo di volontari e di genitori gravitanti nell’area di un’associazione di familiari di persone con disabilità (ANFFAS).
I soci fondatori si erano posti una serie di obiettivi di significato etico e sociale: volevano affrontare i bisogni socio assistenziali, occupazionali e lavorativi di persone che, a causa della loro disabilità, rischiavano l’esclusione sociale.
Sempre
al tuo
fianco
Il lavoro
Nel corso di alcuni anni di operato, attraverso attività di terzista per conto di alcune aziende del territorio (assemblaggi, confezionamenti,ecc.) e con un settore di giardinaggio e floricoltura, la cooperativa si è occupata di numerose persone svantaggiate, offrendo loro lavoro, attività occupazionali, assistenza, ma, soprattutto, la possibilità di entrare a pieno titolo nella società, di esprimersi e di partecipare.
La cooperativa anticipando le regolamentazioni giuridiche successive, de facto ha sempre operato in regime di mutualità prevalente esterna, configurandosi come sociale ante litteram. Con i cambiamenti normativi introdotti dalle legge di istituzione delle cooperative sociali, L. 381/91, la Punto D’Incontro ha aggiunto alla propria ragione sociale la denominazione “lavoro”, collocandosi ex lege nella tipologia B; ciò ha comportato una rivisitazione statutaria da cui emerge chiaramente che la mission della cooperativa si è ulteriormente specificata e precisata nella promozione di processi di integrazione lavorativa per persone di cui all’art. 4 della L. 381/91.
Settori produttivi
Ad oggi la cooperativa gestisce un laboratorio di assemblaggio e confezionamento, due centri cottura, un servizio di segreteria e centralino e un’attività di giardinaggio, occupando stabilmente 12 persone svantaggiate.
I nostri obiettivi
Progetti di integrazione lavorativa e inclusione sociale
Gli obiettivi perseguiti dalla cooperativa si sostanziano nell’attuazione di processi di coesione sociale. In questa direzione, i progetti di integrazione lavorativa promossi vertono verso la realizzazione di percorsi di massimo contenimento dei fenomeni di esclusione sociale e di discriminazione delle persone disabili.
Il tema lavoro, proprio per gli intrecci di relazioni complesse che comporta e i significati molteplici che riveste anche in termini simbolici e di ruoli, si presta in modo particolare a promuovere una reciprocità di adattamento: le persone disabili devono adattarsi alle richieste implicite nel mondo lavorativo, ma, contestualmente, lo stesso mondo lavorativo deve imparare a modificare tutto ciò che è ostacolo all’accesso, alla partecipazione, alla fruizione e al contributo delle persone disabili.